A Varese nel Giardino degli esuli chiuso il Giorno del Ricordo

Con la commemorazione delle vittime delle foibe tenutasi questa mattina, mercoledì 15 Febbraio, nel Giardino degli Esuli a Varese (Masnago), il dottor Pier-Maria Morresi, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd), ha chiuso la serie degli incontri promossi nell’ambito del Giorno del Ricordo.

All’evento erano presenti: sua eccellenza il dottor Salvatore Pasquariello, prefetto di Varese, il generale di Brigata Giuseppe Scuderi, comandante della Brigata di intervento rapido della Nato (NRDC-ITA), il generale di Brigata Crescenzo Sciaraffa, comandante provinciale Guardia di Finanza di Varese, il dottor Marco Magini, presidente della Provincia, l’avv. Davide Galimberti, sindaco, mons. Luigi Panighetti, prevosto di Varese, il prof. Enzo La Forgia, assessore alla cultura, una rappresentanza della Polizia Penitenziaria, le associazioni combattentistiche degli Alpini, Bersaglieri e Aeronautica, il corpo delle Crocerossine.

Tra il pubblico erano presenti anche la seconda e terza media dell’Istituto Comprensivo Vidoletti di Varese ad indirizzo musicale accompagnati dalle insegnanti e dalla preside S. Sommaruga.

Dei diversi interventi sicuramente il più toccante è stato quello di monsignor Panighetti che ha sottolineato come «in questi giorni di commemorazione c’è il rischio che affiorino sentimenti di odio e di rivalsa; invece dobbiamo costruire un rapporto di fraternità. Dobbiamo imparare dalla storia a costruire vincoli inclusivi e solidali tra le persone.»

Come segno tangibile di unione il Prevosto ha poi invitato a recitare il Padre Nostro, seguito dalla “Preghiera degli esuli” recitata dalla signora Pitamitz, esule zaratina.

La commemorazione si è conclusa con le riflessioni sulla figura di Norma Cossetto (la studentessa seviziata e barbaramente uccisa dalla Polizia segreta di Tito e infoibata) presentate da alcuni alunni della terza classe dell’Istituto Comprensivo Vidoletti.

Anno dopo anno l’Anvgd varesina ha il merito di saper coinvolgere sempre più l’opinione pubblica su un tema tanto complesso e drammatico quale è stata la storia del confine orientale del nostro Paese negli anni 1943 – 195

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